Vittorio Sermonti è stato narratore, poeta, saggista, traduttore, regista, attore, giornalista, dantista e docente all'Accademia nazionale d'arte drammatica e al liceo Tasso di Roma.
La sua infanzia è caratterizzata da personaggi di cospicuo spessore culturale che frequentavano la casa dei nonni e degli zii materni, a loro legati da vari gradi di parentela, come Vittorio Emanuele Orlando (suo padrino di nascita), Luigi Pirandello, Alberto Beneduce, Enrico Cuccia.
Nel 1963, tardivamente, si laurea con lode all'Università Sapienza di Roma in filologia moderna. Sermonti ha collaborato a diversi giornali come «l’Unità», «Il Mattino», «Il Corriere della Sera».
Residente da sempre a Roma, ha soggiornato per molti anni e in epoche diverse a Milano.
Appassionato di poesie, si è sempre occupato del rapporto tra scrittura e voce, e dell’energia vocale latente nei testi letterari. Ha scritto, tra l’altro, tre romanzi, un libro di racconti, un saggio-epopea sul calcio, un volume di poesia; dal 1988 al 1993 per Rizzoli ha pubblicato la Commedia di Dante, racconto-commento in tre volumi (edizione rivista e aggiornata nel 2015); nel 2002 Sempreverdi, nel 2007 la traduzione dell’Eneide, nel 2009 Il vizio di leggere e nel 2014 la traduzione delle Metamorfosi di Ovidio. Nel 2015 pubblica Il vizio di scrivere, mentre nel 2017 Garzanti pubblica postumo L'ombra di Dante, che raccoglie i testi inediti delle ultime conferenze tenute in Italia e all'estero su Dante. Muore il 24 novembre 2016.