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Il giovane Bordelli, investigatore alle prime armi ma con un gran fiuto nel risolvere i casi più intricati.
«Solitario, scontroso, abitudinario, il commissario Bordelli ha preso il cuore dei suoi lettori. E sembra non volerlo più lasciare.» - Ranieri Polese, Corriere della Sera
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Nel libro si parla di tre avventure del commissario Franco Bordelli. La prima, La casa di tolleranza, da cui è tratto il titolo dell’intera opera, presenta un caso del tutto particolare e cioè la cattura di un evaso, un pericoloso criminale; è ben congegnato, i personaggi sono proprio nella parte, con in più una chicca, Rosa, una biondina che svolge in una casa chiusa il più antico mestiere del monda e che è di una notevole simpatia. Rosa riappare anche nella seconda avventura, benché un po’ di anni dopo, in una trama senza morti ammazzati, ma che si basa sul caso e cioè sul fatto che Bordelli, visitando i cimiteri di Firenze e del circondario, si imbatte in due tombe con sulle lapidi lo stesso nome e cognome, l’uguale data di nascita, ma la diversa data di morte. La terza avventura nasce una vigilia di Natale, a qualche settimana dalla disastrosa alluvione di Firenze, con Bordelli solo più che mai e non più dipendente da circa un mese della Pubblica Sicurezza dopo le dimissioni a causa di una brutta storia. L’uomo ripensa al passato e gli sovviene un’altra notte di Natale, quella del 1943, quando si trovava in Abruzzo a combattere i tedeschi con il Reggimento San Marco; era arrivato lì da una settimana e adesso si trovava in compagnia di due militari italiani, di cui uno è Curzio Malaparte, in una stalla a poca distanza dalla linea del fronte. Per ingannare il tempo e per rendere meno triste la solitudine Bordelli, dopo che i tre avevano consumato una misera cena, aveva proposto che ognuno raccontasse una storia e aveva iniziato lui con una vicenda che gli era accaduta da bambino e che si rivelerà non poco commovente. Toccherà poi agli altri due, con delle narrazioni assai più brevi, quasi dei colpi di luce, tranne nel caso di Malaparte che anticipa i contenuti del suo famoso libro La pelle con una vicenda di estremo degrado.
Sempre molto piacevole e mai banale. Vichi riesce a farti centellinare le pagine dei suoi libri perché vorresti che non finissero......
Recensioni
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