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Le sorgenti del male
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Le sorgenti del male - Zygmunt Bauman - copertina
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sorgenti del male

Descrizione


Che cos'è il male oggi? In che modo si può dire che le sue manifestazioni, le sue spinte, le sue modalità di aggredire il tessuto del mondo e delle persone che lo abitano si siano modificate? Zygmunt Bauman, uno dei più grandi pensatori viventi, già nel 1989, con "Modernità e olocausto", aveva riletto le atrocità del Terzo Reich sovvertendo l'opinione comune che si fosse trattato di un "incidente" della Storia e dimostrando che invece la "società dei giardinieri" illuministi (bene attenti a estirpare le "erbacce") aveva raggiunto con l'olocausto il suo risultato più esemplare. In questo libro Bauman compie un ulteriore decisivo passo avanti nell'identificazione del "male" ai giorni nostri. E lo fa con una ricognizione delle tesi fallaci che si erano affermate nel Novecento (dalla "personalità autoritaria" di Adorno alla "banalità del male" di Hannah Arendt) per mostrare poi, in un corpo a corpo con le opere di Jonathan Littell e di Günther Anders, che la presa di distanza dagli esiti dei nostri atti distruttivi (resa non solo possibile, ma obbligata, dalle mirabilia tecnologiche e dalla costrizione "diversamente morale" a non sprecare armi la cui produzione ha richiesto quantità esorbitanti di denaro) contribuisce a erodere la nostra sensibilità già gravemente indebolita, malcerta, afona.
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Dettagli

2021
7 ottobre 2021
104 p., Brossura
9791259820280

Valutazioni e recensioni

Valentina Costanzo
Recensioni: 5/5

Essendo un'appassionata di sociologia, ho deciso di leggere questo saggio di uno dei maggiori sociologi del nostro secolo Zygmunt Bauman. In questa opera l'autore si interroga su come e dove si scaturisce il male e su come si manifesta facendo riferimento a una delle più grandi stragi di tutti i tempi, l'Olocausto e prende in esame le famose teorie di Adorno sulla "personalità autoritaria" e di Hanna Arendt che scrive nella sua opera" La banalità del male". Il saggio risulta piuttosto breve nella lettura ma particolarmente approfondito, è diviso in diversi capitoletti composti da 2- 3 pagine ognuno. Si tratta di un saggio interessante e allo stesso tempo costruttivo. Aiuta davvero il lettore a riflettere e a pensare.

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Zygmunt Bauman

1925, Poznan

Fuggito dalla Polonia in seguito all'invasione nazista, Zygmunt Bauman (Poznan 1925 - Leeds, Regno Unito 2017) dopo la guerra ritorna in patria e si laurea in sociologia a Varsavia. La sua dissertazione sul socialismo britannico, che per prima gli diede notorietà, nacque dalla sua permanenza alla London School of Economics. Ottimo conoscitore di Gramsci e di Simmel, dapprima marxista ortodosso, gli venne tolta la cattedra all'università in tempo di epurazioni, cioè nel 1968. Insegnò per un certo periodo all'università di Tel Aviv e poi a quella di Leeds.È il creatore del concetto di società "liquida": l'incertezza dei tempi moderni trasforma i cittadini in consumatori, smantellando ogni certezza conduce a una vita liquida...

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